Talento

Noi, mamme al lavoro!

Siamo nel 2020, era in cui, tutti, uomini e donne , cercano o hanno un ‘occupazione!
In questo spazio, voglio soffermarmi sulle donne…in particolare, sulle mamme lavoratrici, figura che mi appartiene!


Dal XX secolo l’inserimento massiccio delle donne nel mercato del lavoro ha sconvolto la tranquilla dinamica familiare nella quale prevaleva una chiara distribuzione dei compiti, ovvero: casa + figli uguale donna e lavoro uguale uomo.


Questa proporzione di fatto non esiste più.


La donna oggi è una figura MULTITASKING, lavora, si occupa della casa, si deve curare ( per dovere personale verso se stessa e anche perché ricordiamoci che in questa società l’immagine conta )… moglie, e se è madre, le spetterà il compito più impegnativo di tutti, occuparsi del suo patrimonio più importante: i suoi figli.


Quante volte non ci siamo sentite capite da chi pensavamo ci conoscesse?

Quante volte non abbiamo chiesto aiuto anche se sapevamo di averne bisogno?

Quante volte avremmo voluto essere sole sulla nostra isola immaginaria e rallentare?


Si siamo esseri umani, fatte di carne e ossa, (sicuramente più di carne), ma ci contraddistingue una cosa, forse un super potere, che ci dona energia, ci motiva, ci fa andare avanti: l’AMORE PER I NOSTRI FIGLI!


Lavorare non significa rinunciare a questo amore, anche se avvolte i sensi di colpa potrebbero farlo credere, ma piuttosto, significa CRESCERE come individuo, EVOLVERSI, essere un ESEMPIO per i nostri “piccoli osservatori”.


Non è facile, niente lo è, ma la parola d’ordine è EQUILIBRIO.


Personalmente, ho deciso di ricominciare a lavorare quando, Mattia, il mio secondo figlio entrò alla scuola materna, in modo che la mezza giornata in cui i miei bambini erano occupati a scuola, io potessi dedicarmi alla mia carriera, senza risentire della loro mancanza e viceversa!


Purtroppo in Italia il lavoro viene considerato per la quantità e poco conta la qualità della prestazione professionale, per una donna laureata con un profilo accademico ed esperienziale impeccabile che è mamma, inevitabilmente, inizia ad essere considerata dal punto di vista professionale una lavoratrice inaffidabile, non più un genitore ma un soggetto con figli a carico, mentre gli uomini- padri sono premiati e, per loro, inizia la carriera senza battute d’arresto.


Sfatiamo questo pregiudizio!


Organizzazione e volontà sono le parole d’ordine per eccellere da mamma, moglie e lavoratrice.


Selezionatori del personale, datori di lavoro, ricordatevi che avere una dipendente mamma, da un valore aggiunto alla vostra azienda, perché una mamma gestisce già un’impresa, la sua impresa, quella familiare!


E voi mamme, vi rispecchiate in queste parole?


Se vi va, riportate la vostra esperienza!


La maternità va vissuta con serenità, i nostri figli sono delle spugne, e percepiscono a distanza chilometrica tutte le nostre sensazioni!

Il confronto ci unisce e ci rafforza!

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