social recruiting

Linkedin non è Facebook

In Italia sono 10 milioni di utenti iscritti a LinkedIn (433 milioni a livello globale) ed oltre 140.000 le aziende in Italia con più di 17 mila offerte di lavoro al mese.

Nato nel 2003 con lo slogan “Relationships Matter” (Le relazioni contanto) Likedin è diventato in pochissimi anni il Social Network professionale per eccellenza.

Scorrendo nei vari profili, emerge che molti non hanno ancora ben chiaro gli obiettivi e l’ambiente di questo potente social network…

Vediamo gli errori più diffusi e qualche consiglio per migliorare il Vostro profilo Linkedin:

  • Un errore tipico è confondere i diversi social: foto di vacanze, questioni personali… etc. non si addicono ad un social che ha per oggetto lo sviluppo delle relazioni professionali (networking).

Non bisogna pubblicare su Linkedin quello che pubblichiamo su Facebook!

Ogni social network ha la sua specificità, nonché modi d’uso, grammatica etc.

  • Pensare che Linkedin serva solo per chi cerca lavoro, significa non aver capito le potenzialità del mezzo!

Linkedin è certamente uno strumento di social recruiting e di ricerca del lavoro, ma non serve solo a questo: un social network professionale serve innanzitutto per fare rete!

  • Non è un Curriculum Vitae: bisogna aggiornare il profilo Linkedin costantemente.

Chi cerca, trova!

Linkedin è un enorme database di potenziali contatti. Per trovarli, bisogna smanettare un pò.

  • Selezione all’ingresso: nell’ottica di creare una rete utile, non bisogna accettare tutte le richieste di amicizia che arrivano.

La percezione di noi, che ingeneriamo negli altri, deriva dal nostro comportamento online ed è la summa di una serie di elementi: come curiamo il nostro profilo, a chi siamo connessi, come partecipiamo alle discussioni online, a quali gruppi siamo iscritti, quanto siamo attenti alle novità del nostro settore – quanto le condividiamo corredandole con delle riflessioni personali – come padroneggiamo la lingua con cui commentiamo, con quale immagine ci rappresentiamo (cover incluse).

Siamo noi gli unici responsabili di questo processo, al centro di una rete a cui possiamo decidere di dare il meglio, oppure no.

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